Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Borgo, Antonella
A proposito di Seneca tragico
I. uso particolare del verbo agnosco; II. somiglianze di struttura e di vocabolario tra GMM 589-658 (soprattutto 627-631; ricordo dell’entrata del cavallo in città) e Verg. A. II, 234-249 (episodio dell’ingresso del cavallo a Troia) e tra TRD 438-488 (sogno di Andromaca con apparizione dell’ombra di Ettore) e A. II, 268-297 (sogno di Enea); meccanismi dell’imitazione in S
Alcuni recenti studi su Seneca tragico (1981-1993)
rassegna bibliografica su TRG relativa agli anni 1981-1993
Allusione e tecnica citazionale in Seneca
S. condivide con Sallustio il gusto delle sentenze e delle antitesi, che deriva dalla tradizione ippocratea ed aristotelica; somiglianza dei proemi di BRV e di Iug.; scopo della ripresa di S.
Clemenza dote divina: persistenza e trasformazione di un tema da Catone a Seneca
la concezione della clemenza, virtù fondamentale del buon sovrano, in CIC. Lig. e CLM
Considerazioni sul valore pratico e la funzione sociale delle Consolationes di Seneca
eclettismo e autonomia di pensiero di S.; finalizzazione pratica delle Consolationes; carattere utilitaristico della filosofia romana
Epicuro in Seneca, ovvero la monetizzazione della sapienza
le sentenze epicuree che costellano PST 1-29 sono spesso introdotte da metafore economiche e riguardano l’uso (e più spesso il disprezzo) dei beni materiali; la filosofia epicurea viene rappresentata da S. come patrimonio materiale facilmente spendibile da Lucilio nella prima fase della sua formazione, ma di valore più appariscente che reale e di cui bisognerà sbarazzarsi una volta acquisiti i fondamenti della dottrina stoica
Il difficile percorso letterario degli eroi nel mito: Orfeo ed Ercole tra fragilità e audacia, poesia e filosofia
nonostante alcune differenze caratteriali, S. può legittimante accostare Orfeo ad Ercole quali eroi civilizzatori entrambi connotati come inclini al superamento dei limiti umani (riguardo all’amore, alla forza, all’ambizione, alla conoscenza) e all’incapacità di controllare se stessi; nella visione senecana, tuttavia, Ercole riesce rispetto a Orfeo a vincere il proprio egocentrismo e la fragilità caratteriale portando la sua virtus fino all’apoteosi sapienziale
Il potere e la sua degenerazione nel lessico politico di Seneca
nel lessico del potere di S. coesistono, talvolta in maniera contrastante, le due componenti di fondo della sua formazione, quella culturale e quella politica, e le differenti fasi della sua vicenda umana; esame in senso diacronico dei termini indicanti il potere (in particolar modo rex, regnum, tyrannus, tyrannidis, princeps), per cogliere lo sviluppo del pensiero.
Il tormentato otium dello stoico: Seneca, brev. 2, 3
Analisi dell’otium (politico e morale) in Seneca, a partire dal passo citato.
Lessico parentale in Seneca tragico
analisi particolare dell’uso talvolta esasperato dei termini di relazione parentale in TRG: la loro forte tensione espressiva, unitamente alla pregnanza semantica, fa sì che essi segnino sovente con la loro presenza una tragedia o una parte di essa, suggerendone la chiave interpretativa; talora giungono a caricarsi di un valore evocativo, richiamando il vissuto del personaggio o la storia della sua famiglia, e ad identificarsi con la colpa stessa che richiama
Per luxum: uso e riuso di un nesso insolito
La presenza di una iunctura poco corrente, per luxum, nei prologhi di Sallustio (Iug. 1,4) e Livio (praef. 12) e in BRV 1, 3 conferma l’influenza di Sallustio su Livio e S., nonché l’uso di motivi intercambiabili nelle citazioni
Per una rassegna senecana (1988-1998)
Esame di vari contriburi a S. attraverso una divisione tematica: S. filosofo, tragico, prosatore, pedagogo, politico
Pietas familiare e nefas originario. Terminologia dei rapporti parentali nelle Fenicie di Seneca
PHN caratterizzate da un lato dalla quasi assoluta mancanza dei nomi propri dei personaggi, dall’altro dalla frequenza eccezionale di termini indicanti relazioni familiari: il richiamo insistente è in drammatico contrasto con l’operato di un destino avverso, che infrange ogni residuo vincolo affettivo.