Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Biondi, Giuseppe Gilberto
Il mito argonautico nella Medea. Lo stile “filosofico” del drammatico Seneca
il mito argonautico e le novità apportate da S.; il tema della condanna della navigazione e le sue ragioni; confronto con le fonti mitiche; contrasto tra passato positivo e presente negativo; analisi di vari passi di MED; Medea è contraddistinta da caos etico: in Euripide la storia di Medea si svolge all’interno della sua psicologia, in S. coincide con una vendetta del cosmo che si sovrappone alla vendetta della persona; meditazione senecana sul male
Il nefas argonautico. Mythos e logos nella Medea di Seneca
analisi di MED e confronto con la Medea di Euripide, soprattutto in riferimento agli incipit; confronto tra il personaggio di Medea in Euripide e quello in S.; interpretazione del I coro (epitalamio) come antifrastico al monologo di Medea; valenza cosmologica ed etica dell’interpretazione senecana del mito argonautico (novità costituita dal tema del castigo degli Argonauti con l’associazione all’impresa delle morti degli eroi): tema della colpa teologica di Giasone e degli Argonauti (impresa argonautica come peccato di u(/brij); considerazione di S. tragico come filosofo teoretico (soprattutto in MED); testo dei due cori centrali di MED (II coro: vv. 301-379; III coro: vv. 579-669) con traduzione e commento
L. ANNEO SENECA, Medea, Fedra, testo latino a fronte a cura di Giuseppe Gilberto BIONDI, traduzione di Alfonso TRAINA
tradizione ms. e struttura di TRG; introduzione sul rapporto tra etica ed epica in TRG; testo di MED e PHD con traduzione italiana a fronte e alcune note di commento a piè p.
Peripezie e Cantica: la tragedia tra coscienza e delirio
il canticum di S. è il luogo psicologico privilegiato per accogliere la tensione interiore dei personaggi; confronto tra Soph. O.T. e DPS, tra Eur. Med. e MED; analisi di alcuni passi di PHD e THS; incremento del pathos rispetto ai modelli, soprattutto per quanto concerne codici e morfologie letterarie; tendenza a privilegiare la psicologia rispetto all’azione in S.; ricchezza di penetrazione del personaggio, poeticamente indagato nel profondo; ipotesi che i cantica di S. esprimessero una dimensione irrazionale e subliminale dell’uomo; coscienza come luogo deputato al trionfo o alla sconfitta del logos e della virtus; rapporto tra S. tragico e filosofo
Seneca e il teatro. Peripezie e cantica: la tragedia tra coscienza e delirio
Tragedia del tempo e tempo della tragedia in Seneca
il concetto di tempo in TRG: specularità tra le meditazioni sul tempo di S. prosatore e S. tragico; il tempo drammatico: tempo “congestionato”, responsabile della staticità dell’azione e dei personaggi, tentativo di conciliare due tensioni opposte: la brevità della vita e l’eternità del logos
Una ipotesi di lettura: lo “stile filosofico” del drammatico Seneca
In MED Seneca diventa filosofo teoretico: inserisce le vicende esistenziali dei suoi personaggi in una cornice di respiro cosmico, creando uno stretto legame tra leggi cosmiche ed etiche; perciò questa tragedia può essere considerata una organica meditazione sulle capacità di male che l’uomo possiede, in potenza o in atto
Vox populi … in Seneca tragico. Per una semiologia del coro nel teatro senecano
i cori di TRG cambiano spesso opinione nel corso delle vicende e sono più o meno consapevoli delle azioni dei personaggi; il coro non esprime a priori il punto di vista di S. (lo ricalca solo alla fine della sua funzione scenica), ma si fa portavoce di una communis opinio suscettibile di raggiungere una visione filosofica dopo il profectus