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Seneca (tr. italiana di Augusto Panciera)

Argomenti:

Muovendo dalla preliminare constatazione che lo stoicismo è più una ricetta di felicità che una morale vera e propria, si applica tale discorso all’opera di S., volta soprattutto nella maturità all’affrancamento dell’uomo da paure ed errori; a questo esito si perviene mediante il binomio volontà-intelletto: la coscienza del male o del bene è anzitutto un fatto intellettuale che in ultimo richiede la ratifica della volontà; fondamentali sono inoltre pratica ed esercizio, miranti al consolidamento dell’indole sulla strada della saggezza, che presenta livelli diversificati: anche tra i progredienti sussistono differenze; l’aspirazione alla vita onesta trae origine dalla natura stessa che semina in ognuno i “germi” della virtù suscettibili di sviluppo solo grazie alla ragione.

Indice: Prefazione, 7; prologo, 13; Seneca e lo Stoicismo, 57; epilogo, 229
Collana: «Saggi» CDXC
Editore: Il Mulino
Testo in latino: No
Luogo: Bologna
Totale pagine: 252
Codice scheda: 1999.145
Parole chiave: Etica, Scuole filosofiche
Opere citate: BNF; PST; TRN; VTB
Note: Scheda realizzata da Davide Trotta
Recensioni: Traina, Lexis XVII 1999, 404-406 | Critelli, RCCM XLII 2000, 138-139 | Ramelli, InvLuc XXII 2000, 270-274; cf. anche 1993.11 ; 1999.13, 180-181