Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
La langue philosophique de Sénèque: entre technicité et simplicité
creazione di un lessico filosofico per trasporre in latino il pensiero filosofico greco; problema del transferre (TRN 2, 3); egestas del vocabolario latino lamentata da S.; problema della ricezione da parte di un pubblico di non specialisti; necessità etica di una terminologia univoca (ambiguitas, polisemia delle parole valutata come frode, PST 45, 7; 81, 9; 83, 11); tensione tra due poli: tecnicismo della terminologia stoica ed esigenza di semplicità: I. prudente ricorso a grecismi soprattutto in PST (87, 40; 89, 7; 95, 65; 120, 4), ricorso, altrettanto prudente, a neologismi (PST 95), estensione del significato di un termine già esistente (abusio, BNF II, 34, 2), uso di composti latini simmetrici del greco (PST 94, 48: metasxhmati/zein / transfigurare) e di metafore tecniche e perifrasi; II. uso della lingua quotidiana (PST 114, 1), di termini concreti e di immagini; S. è innanzi tutto direttore di coscienze a cui interessa far vivere la filosofia